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Thursday, December 28, 2006

Campana quo vadis? Spopolamento e fuga dal paese e degrado del centro storico

Campana - Il nostro centro storico ricco di storia e degno di attenzione, ma sempre trascurato da tutte le amministrazioni, è in stato di vergognoso degrado e abbandono. Il sito è di notevole bellezza sia estetica che storica. Case signorili ottocentesche con affreschi e archi, la vecchia torre dell’orologio, la torre greco-normanna della chiesa Matrice e la sua cripta sono gli ultimi baluardi, in mezzo ad un deserto di ruderi e catapecchie in rovina. I cittadini di Campana sarebbero ben contenti se dopo decenni l’antico quartiere normanno tornasse fra gli interessi della Pubblica Amministrazione, per arrestare il vistoso ed inarrestabile processo distruttivo dell’erosione. Le antiche mura normanne con fondamenta di tempi remoti, dell’epoca dei Bruzi e Greci, hanno visto giorni migliori fino agli anni 50 dell’ultimo secolo, nonostante abbiano subito tanti terremoti. Poi man mano che la gente cominciò a spostarsi verso il bivio di Santa Croce, iniziò un nuovo processo di urbanizzazione in altre zone. E da li in poi ebbe inizio l’indifferenza, da parte delle future amministrazioni. Il centro storico invece, dovrebbe essere al centro della vita del nostro paese. Centro storico che vuol dire spazi monumentali da far rivivere e trasformare in luoghi di meta di turismo culturale, con spazi per piccoli pub sotterranei, hotel e ristoranti con terrazzi e vista panoramica sulla fiumara e sui colli del monte Calamacca. Da non dimenticare l’antica via bizantina, chiamata “romana” nel gergo dei cittadini Campanesi, perché erroneamente ritenuta tale, a causa dell’aspetto e, solo in apparenza, lastricata simile ad una via romana. Essa rappresenta già da sola un monumento storico, che meriterebbe maggiore attenzione, dato che sta andando letteralmente in pezzi e sta condividendo lo stesso destino del centro storico. Nei decenni trascorsi vi sono stati alcuni timidi tentativi di restauro di alcuni edifici più imponenti. Ma i lavori furono eseguiti senza un progetto adeguato e senza tener conto dello stile architettonico, sia ottocentesco sia medioevale e cioè di stampo greco-normanno. I criteri e la filosofia applicati in quei tempi sono ancora un mistero. Innanzitutto non furono usati dei materiali originali, bensì del cemento volgare, non molto estetico.
In alcuni casi furono distrutte le bellissime finestre con cornice di stile ottocentesco e sostituite da piastre di semplice marmo, disposte in rettangolo che ricordano l’arte del cubismo. Vi sono anche alcune facciate sulle quali, gli interventi di restauro hanno prodotto degli ibridi. Detto in termini artistici, per rendere l’idea, immaginate un dipinto composto dallo stile astratto di Pablo Picasso e fuso con quello estetico del realismo del grande Caravaggio. Lo scempio è visibile ancora oggi e l’opera “vandalo-ostrogota” dal punto di vista estetico ha fatto più danno dell’erosione stessa. Il turista che oggi va a farsi una passeggiatina nel nostro borgo antico, non sarà tanto cieco da non notare tali stranezze architettoniche. Avrà sicuramente l’impressione di trovarsi in un posto trascurato, con i lavori e i cantieri lasciati a metà e abitato da gatti e cani randagi. Risaltano molto le impalcature arrugginite e i tetti di latta degli anni 80-90. E questo non farà una buona pubblicità al nostro amato paese Campana. Se il paese vuole costruirsi una buona immagine, non basterà la promozione da sola. Bisogna attivarsi tempestivamente e soprattutto avvalendosi del supporto di uno staff di esperti in materia architettonica, storica, geologica e naturalmente in edilizia. E’ chiaro che l’umile intervento e lavoretto di “mastru Totonnu” sono fuori luogo, se si vuole fare le cose con serietà e in modo appropriato. Per queste cose ci servono gli specialisti. Bisogna ricordare che qui interveniamo su edifici e monumenti di valore storico. Bisogna coinvolgere e concentrare in un unico grande progetto tutte le risorse di Campana. Vale a dire il restauro del centro storico, il rinnovo e la realizzazione di infrastrutture, il rilancio culturale (non solo sagre) e politico del nostro paese, le sue risorse ambientali e agricole. Ed è inutile trovare anche le scuse della mancanza dei fondi.
Argomento non valido signori miei! Bisogna solo sapersi attivare e contattare le istituzioni giuste, per ottenere l’assegnazione regionale di fondi dall’Unione Europea. Fondi europei, che se richiesti in tempo, daranno al comune la possibilità di elaborare nuovi progetti di rilievo. Cosi hanno già fatto tanti altri comuni nei dintorni di Campana. Valorizziamo il centro storico e tutte le altre risorse. Non concordo con chi sostiene, che il turismo a Campana è solo una favola. Bisogna crederci: Campana può diventare un modello. Ricordiamoci che non tutti i paesi limitrofi hanno un centro storico come il nostro. Alcuni sono nati in tempi più recenti e hanno meno storia da esibire. Noi Campanesi però, abbiamo un tesoro sotto gli occhi che, continuiamo a trascurare. Lo stato di degrado e abbandono sono arrivati a tali livelli, che un domani sarà troppo tardi. E’ bello che ci ricordiamo delle nostre sagre, dell’antica fiera della Ronza, delle processioni etc…ma non dobbiamo concentrarci solo su queste cose. Oltre alla promozione che ancora non è stata avviata in modo appropriato, dobbiamo ricostruire il centro storico e la via bizantina che, insieme all’elefante di Campana costituiranno la base del nostro futuro turismo. Come già accennato, e lo ripeto ancora: il centro storico dovrebbe essere al centro della vita del nostro paese. Centro storico che vuol dire spazi monumentali da far rivivere e trasformare in luoghi di meta di turismo culturale, con spazi per piccoli pub sotterranei, hotel e ristoranti con terrazzi e vista panoramica. Gli hotel saranno di vitale importanza, per trattenere la gente nel nostro paese, altrimenti questi andranno a spendere i loro soldini altrove, non avendo un posto per il pernottamento. Poi da aggiungere i bed and breakfast, i nuovi itinerari turistici per gli appassionati di storia, natura, funghi oppure la caccia. Certamente dobbiamo avvalerci della collaborazione dei tour operator. E mi chiedo ancora perché a Campana non siano sorti i locali di agriturismo? Anche in questo caso dobbiamo purtroppo prendere gli altri paesi come esempio. Accade troppo spesso che stiamo con le mani in mano a guardare come fanno gli altri. Do la massima ragione ai cittadini che fanno riferimento alla iniziative private. Me lo sto chiedendo da un po’ di tempo, perché la Cavesa non sia ancora finita in mano di qualche azienda privata o di qualche catena alberghiera, che avrebbe tutto da guadagnarci. Per attirare questi investimenti privati, bisogna rendere il territorio abbastanza attrattivo, dal punto di vista di imposte comunali. Comunque devono essere anche Regione Calabria e la Pubblica Amministrazione ad impegnarsi, ad indicare e comunicare alle aziende, come ottenere le assegnazioni di fondi europei. Le Regioni che sembrano avere le migliori performance e che stanno facendo un buon utilizzo dei fondi europei sono la Basilicata a la Campania. Buone performance sono state registrate anche dalla Puglia e un discreto livello anche dalla Sardegna. Purtroppo la regione più indietro, e mi dispiace dirlo è la nostra Calabria, perché non ha adeguate capacità di sviluppo progettuale. E' un problema che ha molti aspetti. Il primo è la mancanza di comunicazione da parte delle Pubbliche Amministrazioni, che purtroppo in alcune Regioni d'Italia sono piuttosto inefficienti da questo punto di vista, cioè non mettono al corrente le imprese di tutte le opportunità a loro disposizione. Inoltre c’è il problema dello spopolamento che, solo con nuove iniziative può essere arrestato. Ci sono studi specifici che in base all’attuale andamento demografico, evidenziano che il problema è grave e urge di un provvedimento tempestivo. E’ lodevole l’iniziativa “SOS Salviamo Campana” che come nome ha avuto il nuovo Comitato Civico Permanente, costituito per combattere i vari problemi che affliggono Campana e che potrebbero renderlo in pochi decenni un paese fantasma. Con questa azione si vuole dare una nuova speranza ai giovani campanesi. Ora o mai più, prima che sia davvero troppo tardi. Basta con gli slogan ripetuti ogni 5 anni alle elezioni. Ora bisogna rimboccarsi le maniche e fare sul serio!